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Perché forse è vero che le cose “Non sono più fatte come una volta”

Hai presente quella sensazione fastidiosa quando il tuo telefono, che funzionava benissimo fino a ieri, improvvisamente inizia a rallentare? Oppure quando dopo qualche anno la lavatrice smette di lavare bene come faceva prima?

Purtroppo non si tratta di una coincidenza o del fatto che tu sia particolarmente sfortunato, si tratta di una pratica commerciale che affonda le sue radici più di un secolo fa…



Il Cartello delle lampadine: quando tutto è cominciato


Torniamo agli anni '20 del Novecento. Alcuni grandi produttori di lampadine, come General Electric, Philips e Osram, decisero che era arrivato il momento di massimizzare i profitti. Come? Si incontrarono tutti nella città svizzera di Phoebus ed ebbero una grande idea commerciale, tanto semplice quanto geniale: limitare di comune accordo la durata delle lampadine a sole 1.000 ore. Sì, hai capito bene, decisero deliberatamente di farle durare di meno.

Prima di questa decisione, le lampadine potevano tranquillamente superare le 2.500 ore di funzionamento, ma i produttori volevano che i consumatori tornassero a comprare più spesso.

Questo è il primo caso della storia in cui delle aziende decidono di ridurre deliberatamente la qualità di un prodotto in favore di un maggiore profitto.


Come siamo arrivati all’obsolescenza programmata


Con l'arrivo della produzione di massa, le aziende anche altre aziende si sono rese conto che, se gli oggetti duravano troppo a lungo, le vendite calavano. Così hanno iniziato a progettare prodotti che si rompono prima o che diventano obsoleti rapidamente.

Un esempio classico è quello degli elettrodomestici. Negli anni '50, le lavatrici e i frigoriferi erano costruiti per durare decenni. Ma presto i produttori si resero conto che, vendendo prodotti troppo durevoli, il mercato si saturava. Così iniziarono a utilizzare materiali meno resistenti e a progettare dispositivi con componenti difficili da riparare.

Parallelamente, anche la pubblicità ebbe un ruolo chiave. Negli anni '60, le case automobilistiche introdussero piccoli cambiamenti estetici ogni anno, facendo apparire "vecchi" i modelli precedenti e spingendo i consumatori a comprare quello nuovo. E così, anno dopo anno, l’idea di sostituire un prodotto anziché ripararlo si è radicata sempre di più.



La situazione oggi


Fast forward ai giorni nostri, e l'obsolescenza programmata è più viva che mai. Uno dei settori più colpiti è senza dubbio quello della tecnologia. Gli smartphone sono il caso più evidente: ogni anno escono nuovi modelli con funzioni sempre più avanzate, mentre i vecchi dispositivi iniziano a rallentare misteriosamente o diventano incompatibili con gli ultimi aggiornamenti software.

Ma non finisce qui. Gli elettrodomestici moderni sembrano progettati per durare appena il tempo della garanzia. E nel mondo della moda, il "fast fashion" produce abiti a basso costo ma dalla durata ridicola, spingendoci a comprarne di nuovi continuamente.

Un altro esempio assurdo? I cellulari e i laptop con componenti che non possono essere sostituiti o riparati, come ad esempio la batteria che è un componente che ha un decadimento naturale, costringendo così le persone a comprarne di nuovi per un problema che potrebbe essere facilmente risolvibile.



Possiamo fare qualcosa?


La buona notizia è che qualcosa si sta muovendo. Il movimento del "right to repair" (diritto alla riparazione) sta guadagnando terreno, spingendo per leggi che obblighino le aziende a rendere i prodotti più riparabili e duraturi. In Europa, per esempio, è stata introdotta una normativa che richiede ai produttori di fornire pezzi di ricambio per un periodo minimo dopo l'acquisto.

Ma anche noi consumatori possiamo fare la nostra parte. Scegliendo di riparare invece di sostituire, supportando aziende che promuovono la sostenibilità e investendo in prodotti di qualità, possiamo contribuire a cambiare le cose.

In conclusione l’obsolescenza programmata è una pratica nata per massimizzare i profitti a scapito dei consumatori e dell'ambiente. Dal Cartello Phoebus alle strategie moderne, è una storia di ingegno (mal indirizzato) che continua a influenzare le nostre vite. Però, con un po' di consapevolezza e scelte intelligenti, possiamo iniziare a invertire la rotta.

 

Fonte: wikipedia.org

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